giovedì 2 febbraio 2017

Demòni e angeli






Nelle moderne democrazie – anche e soprattutto le più fasulle e orripilanti, quali quelle capitalistiche (liberiste o comuniste) -  l’individuo potrà esperire al meglio i concetti di angelico e di demoniaco osservando se stesso nei suoi rapporti con la burocrazia. In un ufficio aperto al pubblico si troverà in media un angelo ogni dieci impiegati. Incappare in un angelo e risolvere un annoso problema dipenderà quindi unicamente dal caso, cioè dalla maggiore iniziale proliferazione dei demòni dopo la cacciata dalla corte celeste. Può anche succedere - fatto estremamente raro - che tra dieci impiegati otto o nove siano angeli, e questo avviene quando il dirigente è lui stesso un angelo. E' un fatto che si potrà sempre osservare, con un minimo di pazienza. La maggior parte degli uffici postali sono infernali, gli altri sono come un'illuminazione: tutto sembra filare angelicamente.

Non solo il demonio ma anche il diavolo è originariamente una figura generica, anche nel bene (come per esempio nel Libro di Giobbe, dove satana (שטן) non è altro - come nell’etimologia ricevuta dal greco, diaballo – che il principale accusatore residente presso la corte di Dio, una sorta di pubblico ministero, o di giudice istruttore (prima della riforma): la sua funzione può essere rivestita di volta in volta da un’entità diversa); ma nella tradizione cristiana il diavolo è  nudo e crudo il principe dei demòni, come nell’Apocalisse, e come giustamente appare e è indicato nel film L’esorcista, quando padre Karras, il gesuita psichiatra, dice che l’entità che "possiede" la ragazzina afferma di essere non un demonio qualsiasi ma il diavolo in persona. Tuttavia, considerata l’ambiguità delle figure demoniache, non è improbabile che nel caso dell’Esorcista un demonio qualunque stia prendendo per il culo padre Karras, spacciandosi per il loro capo.