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domenica 10 maggio 2015

Top or bottom? Ancients versus Moderns

The argument that a man into a homosexual relationship must be the top because he’s an active male in a heterosexual relationship can be turned on its head. Perhaps he craves being topped by another man because he doesn’t get that with his wife or girlfriend. One can have relationships with women until he falls with another man who is a stallion. The unavoidable implication of that argument is, however, that 'a real man' should always put an effort in a relationship. The superiority is based not on class but on merit. Compare this with the view of a well-respected free Roman citizen of the I century A.D.  - though  the Romans didn’t have a concept of heterosexuality or homosexuality:

aut si de multis nullus placet exitus, illud
nonnne putas melius, quod tecum pusio dormit?
pusio qui noctu non litigat, exigit a te
nulla iacens illic munuscula nec queritur quod
et lateri parcas nec quantum iussit anheles (Juvenal, VI, .

If none of these exits (different manners of killing oneself as a way of escaping insatiable women) pleases you
wouldn't a lad suit you better? a lad who would share your bed?
who wouldn't wrangle all night, wouldn't ask
little gifts when in bed, and would not complain
that your hips remained idle, that you didn't breath hard as he ordered.  
 

lunedì 29 settembre 2014

Il pallone, la cesta e la storia dell'umanità in festa

La storia dell'umanità in festa, tuttosommato, oltre a quanto già detto, non è altro che la storia della palla e della cesta. C'è anche una canzone che un gruppo di ragazzi veneti cantava in pulman andando a giocare a pallone, in un vecchio film di Franco Brusati:

Sai perché le donne ci fan festa?
Perché noi glielo mettiamo in cesta ...
E perciò si fa a pallacanestro eccetera eccetera

lunedì 4 agosto 2014

Lunghezza, continuità, precisione. Da Omero a Eraclito fino al cinema

Vedi la frase raccontami tutto dall'inizio alla fine: si chiede di essere precisi e completi. Il che può inoltre avvenire solo se c'è continuità, se non c'è interruzione (la mente è facilmente distratta, sia chi parla che chi ascolta) - non ti interrompere, vai avanti; o anche parlando di un film: l'ho visto dall'inizio alla fine (qui piuttosto l'idea del tutto, dell'insieme, non necessariamente ogni minimo aspetto, ogni particolare: posso anche distrarmi qualche secondo); oppure parlando di un libro: dall'inizio alla fine (con l'idea di continuità temporale: non mi sono annoiato, non l'ho abbandonato, non sono riuscito a metterlo giù, ma pure qui non necessariamente prestando attenzione a tutto: voglio solo arrivare alla fine, voglio vedere come va a finire) .

Ma anche con valore proprio, non solo figurato:

"fammelo sentire  t u t t o !" ( a letto), cioè nella sua interezza e solidità, da dove inizia fino a dove finisce,  e anzi il senso proprio è quello originario, come sempre. Così il greco διηνεκής, con lo stesso significato dell'italiano. Vedi i suoi differenti usi in Omero:

χρυσείῃς ῥάβδοισι διηνεκέσιν (Il., xii, 297)

lunghe (continue) bacchette d'oro (quelle che fissavano la pelle dello scudo);

E ancora parlando di radici, oppure di un solco scavato in un terreno, in un campo:

εἰ ὦλκα διηνεκέα προταμοίμην (Od., 18, 375)

(allora vedresti) se non sono in grado di tracciare un lungo solco (l'idea di lunghezza ma anche di precisione: diritto! - un solco, come le rughe, appare sempre distinto, preciso)

Le ultime sono le parole che Ulisse dice a Eurimaco, che non a caso l'aveva provocato su un qualcosa che richiede forza, capacità fisica

Vedi l'inglese straight - diritto ma anche etero


Con la semplice idea di contuinità temporale in Eraclito (Marco Aurelio, che lo cita):


ᾧ μάλιστα διηνεκῶς ὁμιλοῦσι, λόγῳ τῷ τὰ ὅλα διοικοῦντι, τούτῳ διαφέρονται

quel sistema che continuamente attuano nella loro vita - quel sistema che governa tutto - proprio con questo sistema costoro sono poi in disaccordo 

cioè lo attaccano, non lo capiscono, pur non facendo altro che seguirlo: "il bue che dice cornuto all'asino", ma in Eraclito è già legge universale e perenne.




sabato 12 luglio 2014

L'invidia e la stupidità. Il politicamente idiota

L'invidia è quella del pene, dell'organo genitale maschile, di cui sono invidiose le donne. Ma non tutte, che sarebbe un dramma. A molte, alla maggioranza delle donne, il pene sta bene dove sta e se ne delizia. Le invidiose sono invece, è un fatto conosciuto, le femministe, che non hanno mai saputo né voluto ammettere la bancarotta delle ideologie su cui

sabato 7 dicembre 2013

il sesso, gli istituti di sondaggi e la paralisi del capitale




Charcot presenta il caso della grande isteria
                                          
Uno dei grandi meriti dell'industria sondaggistica è l’avere insegnato al mondo che il maschio pensa al sesso ogni due minuti. Si potrebbe intitolare - questo capitoletto della storia dell’umanità - il dramma vero del capitale, oppure la catastrofe del capitale, perché c’è da supporre, anzi da credere, che ogni volta che il maschio pensa al sesso,