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domenica 18 gennaio 2015

il bene e il male della lingua. nota su Sa'di

Shiraz - Mausoleo di Saadi - foto Omid Hatami



ايب بر هم٬ از زبان گوسفند غذائ درست کرد و نزد امير اورد
 
questa volta di nuovo preparò un pasto a base di lingua di montone e lo portò al principe

(Sa'di, in un raccontino didascalico ricopiato in un quaderno ai tempi in cui studiavo il persiano, non so se preso dal Gulistan).

Il principe è un principe qualsiasi: (amiri) e chi cucina è ovviamente il cuoco (ashpaz - آشپز ). L'emiro, qualche giorno prima, gli aveva chiesto di cucinargli il miglior pasto che si potesse cucinare e il cuoco gli aveva portato qualcosa a base di lingua di montone. E così fa adesso, dopo che il principe gli chiede di portargli il pasto peggiore. L'opera di Sa'di o Saadi, è piena di queste meraviglie.

L'opposizione bontà/nocività della lingua, della parola (sud o zyan, con la congiunzione "o", che equivale, come anche "va", all'italiano "e", ma che a differenza di "va" unisce sempre due o più termni (non sempre semanticamente opposti) indissolubilmente legati in un'entità unica, due facce di una stessa medaglia: non sono elementi visti come separati, come nel caso di lingua e parola (sokhan va zaban). La lingua può esistere senza la parola e viceversa ma la lingua non può esistere senza il bene e il male nellos tesso tempo.

Così in una frase del tipo: il delinquente della finanziaria ha parlato col padre e la madre e il fratello, il persiano userebbe "o" ( و ) invece di "va" (scritto ugualmente و ). L'unità indissolubile è la famiglia (o almeno nelle intenzioni e nelle illusioni della religione, del legislatore eccetera eccetera).

venerdì 16 gennaio 2015

l'amore per eccesso

E se l'amore fosse sovrastimato, sempre?

Così giustamente Saffo paragona a un dio chiunque guardi la ragazza che lei ama - ma è un paragone per difetto: "mi sembra simile a un dio" (phainetai moi): "mi sembra" non "è simile a un dio".

Anche al di fuori della passione e dell'innamoramento, l'amore si nutre fantasmi di dimensioni incommensurabili (non misurabili), anche quando riferito a un'altra persona e non a Dio. Che in una delle due accezioni dell'amore di Dio (quello di Dio per gli umani) questo sia ancora vero, che si tratti cioè di una sovrastima, è dimostrato dalla natura dell'uomo e della donna, dalla loro inestinguibile e congenita ferocia, quella che da sempre esercitano sul più debole e su tutte le altre creature (un errore di Dio averli creati). Nel secondo caso, nella seconda accezione dell'amore di Dio (quello che gli umani credono di sentire per Dio), è nella sua stessa definizione che si tratti di un amore sovrastimato, che eccede la misura.

Si potrebbe adattare a tutto questo discorsdo un aforisma persiano:

قطره درياست اگر با درياست ورنه قطره قطره دريا درياست 

qatré daryòst agar bo daryòst, varna: qatré qatré daryò daryòst (se almeno trascrivo adattando alla pronuncia)

 

una goccia è oceano solo quando è nell'oceano: in altre parole una goggia è una goccia e un oceano è un oceano