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sabato 23 gennaio 2016
La medaglia teocratica e le olimpiadi della falsa virilità
Paradossalmente sono proprio i paesi più omosessuali a non possedere ancora una legge sulle unioni civili, cioè quei paesi dove i "maschi"ostentano falsa virilità, Italia in prima fila. In un paese come l'Italia non può valere il discorso religioso: ogni volta che le ha fatto comodo non ci ha pensato due volte a mollare una nauseabonda scorreggia al Vaticano. Diverso il caso della Russia, dove gli ortodossi sono riemersi dalle fogne in cui li avevano costretti i comunisti e dettano adesso l'agenda politica a Putin. Il fatto che recentemente in Russia la Duma abbia respinto una proposta di legge che prevede il carcere per le PDA (public displays of affection) nel caso di coppie omosessuali, e che quel disegno di legge sia stato presentato da due psuedocomunisti non fa differenza: il comunismo, come inteso da quegli idioti, non è altro che una delle due facce della medaglia teocratica.
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martedì 2 settembre 2014
Sempre più liberi. Il grande sogno dell'uomo e della donna
Che l'uomo e la donna di oggi si siano in qualche modo liberati lo dimostra il fatto che l'uomo continua a considerare segno di virilità l'ostentare la femmina come preda, un po' come facevano gli antichi (che mangiavano la buccia e buttavano i fichi) - preda su trampoli dai dieci ai quindici centimetri, ancheggiante (in Italia più che mai), sottratta a un altro uomo, o da sottrarre a un altro uomo, si capisce: l'unico modo in cui può essere considerato virile il farsi vedere in compagnia di certi accrocchi usciti dal bisturi di un chirurgo plastico o truccati come esilaranti clown, teenager comprese - e la donna il fatto che abbia finalmente ottenuto la gestione o cogestione di quel potere dalle maglie del quale voleva liberarsi e nelle maglie del quale, per poterlo gestire, se non ha impigliato il corpo ha impigliato quantomeno le mani. E impigliato mi fa venire in mente impagliato, nel senso di imbalsamato: detto di animali morti riempiti di paglia allo scopo di conservarli. Il problema però è chi è il grande imbalsamatore?
lunedì 2 dicembre 2013
calcio, amore mio poco virile
Devo riconoscere che così come alla maggior parte degli uomini anche a me piace il calcio. E mi piace non guardarlo in televisione, mi piace andare allo stadio: ci andavo da ragazzino, lupetto della Roma, e ci vado ancora oggi quando posso, a Roma o a Londra; mi piace avere sotto gli occhi sempre tutto il campo, guardare dove decido io, non quello che mi mostra il regista: studiare i rapporti di forza, le tattiche, osservare come è gestitto durante i novanta minuti il centrocampo, urlare in italiano o in inglese quando mi fanno incazzare per delle assurde cappellate che non farebbe nemmeno un pupetto all'asilo ... E mi domando, adesso, perché tra
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