venerdì 30 maggio 2014

Le fiction e l'utero


Corazzieri - Guardia d'onore


Diceva una sera uno dei miei due intelligenti cognati napoletani, parlando delle poliziotte nelle fiction televisive: "non sono credibili semplicemente perché sono uterine". E credo che avesse ragione: invece di mettere in scena quell'impegno, quella sorta di stabilità professionale che le donne in poliza effettivamente dovrebbero mostrare, questi personaggi femminili con la fondina sempre sotto l'ascella depilata rivelerebbero piuttosto lo scopo, ovvero il carniere: quanti più colleghi maschi riescono a portarsi a letto. Va da sé che in queste schifezze di fiction ormai diffuse in tutto il mondo, la trama, il giallo, passa in secondo piano. In primo piano resta sempre l'ossessività del coito; ma non il coito fuori dei commissariati o dei nuclei operativi nel caso dei carabinieri - che sarebbe già qualcosa, perché almeno lo spettatore si direbbe: 'ah, ma vedi, allora hanno anche una vita fuori dal lavoro' - ma dentro, negli uffici eccetera. Tanto che queste fiction potrebbero ormai tutte chiamarsi invece di distretto antimafia, distretto di polizia eccetera, potrebbero chiamarsi: Distretto uterino 1, Squadra uterina 2 eccetera ... Sarà per questo forse che ancora non si vede nessuna fiction incentrata sui Corazzieri, perché per essere corazziere, far parte della Guardia d'onore, proteggere il Presidente della Repubblica, bisogna essere alti credo quasi due metri, e dubito che ci siano già donne in quel corpo. E anche se ce ne fosse una alta come Nicole Kidman che volesse a tutti i costi entrare, credo che la dissuaderebbero: bisognerebbe creare un intero padiglione soltanto per lei, per farla dormire tranquilla, la notte, indisturbata dai colleghi maschi.

Artemide e le difficili carriere nella sinistra





Per capire chi sia (gli concedo il congiuntivo) Matteo Renzi basterebbe forse considerare un attimino quale ministro per le Riforme Costituzionali e i Rapporti col Parlamento si è scelto. Maria Elena Boschi, una che ha una carriera politica - cioè una gavetta fatta sul territorio - lunga come i fantasmini che si indossano oggi con le scarpe da ginanstica. Toscana come Renzi. Laureata in Giurisprudenza con 110 e lode – come se il 110 e lode oggi significasse qualcosa - ha fatto parte del CdA di Publiacqua SPA, società affidataria per la gestione del servizio idrico eccetera, membro della direzione del Partito Democratico di Firenze e una delle coordinatrici della campagna di Renzi per le ultime primarie del centrosinistra.  Eletta alla Camera nel 2013, poteva non diventare, a 32 anni senza nessuna esperienza politica di rilievo, ministro di una funzione così importante come le riforme costituzionali? con una carriera politica così infima e di parte quale quella che può vantare?  C’è poco da aggiungere. E la pseudo sinistra, che si raccoglie attorno a questo Matteo Renzi (il quale quando cammina sembra una paperetta giuliva, un po' come una volta alle ragazze di un certo tipo le prof dicevano oca!) ha ben poco da criticare le schifezze che faceva Berlusconi con le tante veline che promuoveva, in quattro e quattr'otto, a ruoli politici fondamentali.

Kant (Critica della ragion pura, Intr., iii): "Ora sembra in verità naturale che, una volta abbandonato il campo dell'esperienza, non si possa immediatamente, con le sole conoscenze che si hanno non si sa da dove, e sul credito di principi di cui non si conosce l'origine, costruire un edificio senza che prima ci si sia assicurati eccetera".

Riguardo la fisionomia di Maria Elena Boschi non c’è molto da dire, la fisionomia parla sempre da sé. Pare uscita, questa – con la sua treccia adagiata sul seno e il resto dei capelli sciolti con noncuranza e il suo sorriso felice da teenager invidiosa che finalmente, dopo pianti e pianti, si è fidanzata col più bello della classe  - sembra uscita dal comitato organizzativo di uno dei tanti concorsi di Miss Italia. Qualcosa in più forse dice il nome (Proust permettendo, che ha inserito un meraviglioso capitoletto nella Recherche dedicato all’importanza che hanno i nomi per l’immaginazione). Maria, come la Vergine, povera donna palestinese che sicuramente conosceva, a differenza di questa, le durezze della vita se finì per partorire in una stalla. Elena il contrario di una vergine, se è vero ciò che si dice della moglie di Menelao, donna raffinatissima, abituata agli agi, al Palazzo. Boschi. Verrebbe in mente Diana – o Artemide – la dea della caccia. Insomma a questa Maria Elena Boschi basterebbero gli ultimi due nomi: Elena Boschi. Elena cacciatrice. E come s’è visto, in cinque minuti la sua giberna si è riempita.

martedì 27 maggio 2014

L'aristocrazia e la tautologia


La contessa de Chevigné, uno dei modelli di Oriane de Guermantes


Tautologia nell'aristocrazia proustiana. Oriane, principessa des Laumes, poi duchessa de Guermantes, una delle più grandi dame di Francia, durante una serata di gala in casa della marchesa de Saint-Euverte dice al generale de Froberville, parlando del mobilio stile Impero: "Mais ça ne peut être pas beau  ... puisque c'est horrible!" Non può essere bello perché è orrendo!

Oriane se ne frega dei legittimisti, del Legittimismo, il suo non è un giudizio politico e inoltre la tautologia si spiega non solo col fatto che ciò che è bello trova la sua definizione unicamente in sé stesso ma anche col fatto che l'aristocrazia, in ogni tempo, non ha mai dovuto dimostrare niente, sostenere i propri giudizi con delle prove logiche, intellettualmente, con dei ragionamenti articolati come facevano i Padri della Chiesa o gli Gnostici o la Scolastica più tardi, che cercavano di dimostrare teoricamente la Rivelazione, o alla maniera di tanti noiosissimi intellettuali di oggi. Come sarebbe bello passare cinque minuti in compagnia dell'affascinante Oriane, con tutta la sua ignoranza, che mette nel granaio i mobili Impero che Montesquiou ha lasciato al marito, e che barba invece la semplice idea di trovarsi nello stesso metro quadrato con uno dei tanti giornalisti e giornaliste e intelligenti che affollano i salotti televisivi italiani. 

domenica 25 maggio 2014

Le due mani destre. Misteri della tolleranza


Giotto, La Carità


 Tolleranza è un termine che dopotutto non mi appartiene, nonostante ogni tanto ne faccia uso. Non perché io sia intollerante o non sia di manica larga (weites Gewissen, si direbbe in tedesco, espressione che non a caso significa anche senza scrupoli) ma perché certe affermazioni, il proclamare coram populo che si è così o così (tipico per esempio dei politici), sono sempre sospette. Che è un po’ quello che fa osservare il barone di Charlus al giovane Narratore sulla

scienza, capitale e l'illusione della felicità




Totò in La terra vista dalla luna


Tra il sentimento della felicità e quello del dolore esiste uno "spazio" che può essere inteso anche logicamente oltre che geograficamente e temporalmente. La scienza e la tecnologia (le due non sono in un rapporto consequenziale univoco, come sembra intendere chi pensa che vi può essere progresso tecnologico soltanto quando vi è progresso scientifico, e anzi sono state spesso proprio alcune scoperte tecnologiche "casuali", al di fuori si ogni elaborata riflessione scientifica, a correre in aiuto alla scienza galileiana, quella macroscopica) la scienza e la tecnologia si illudono di eliminare sempre più questo spazio geografico o logico tra dolore e felicità. E in parte per la verità ci riescono. Ma la più grande illusione che la scienza e la tecnologia regalano all'umanità (oggi in misura più sensibile che in passato) consiste in questa semplice convinzione:

giovedì 22 maggio 2014

la masturbazione maschile e la libertà





Tempo fa dicevo a un amico – e ci mettevo, volendo provocarlo, una punta di ironia – che l’uso del pc ha “chiaramente” liberato l’uomo, e forse anche la donna. “Come ha liberato l’uomo?”, fa infatti lui subito. “Ma se stanno tutti davanti al computer a farsi le seghe sui siti porno ...”

Si potrebbe discutere all'infinito su pregi e difetti di internet, e più sui pregi, che sono molti, che sui difetti che sono pochi. Sul punto tuttavia scabroso sollevato da questo mio amico, una delle persone più intelligenti che conosco, quello della masturbazione maschile, non vedrei le cose in maniera troppo catastrofica. Il fatto è che la masturbazione maschile -

mercoledì 21 maggio 2014

l'effimero sesso degli insetti





Domandavo anni fa a un amico a cui piacciono molto gli uomini: “Ma tu sapresti dire, guardandolo semplicemente per la strada, se uno ce l’ha grosso o piccolo?” “Certo”, fa lui. “E come?”, dico. “Basta vedere

venerdì 16 maggio 2014

Archiloco e il sesso sfrenato degli antichi. "Insospettato" multiculturalismo


sigillo cilindrico achemenide VI s. - Louvre


In un passo del profeta Ezechiele (23.20) si dice che Ooliba (dietro la quale si celerebbe Gerusalemme) aveva per amanti quegli uomini “la cui carne è quella degli asini e la cui alluvione è quella dei cavalli”.

L'ebraico ha:

אֲשֶׁ֤ר בְּשַׂר־חֲמוֹרִים֙ בְּשָׂרָ֔ם וְזִרְמַ֥ת סוּסִ֖ים זִרְמָתָֽ

(Asher bessar chmurim bessaram we zirmath susim zirmatham)

un passo che nella traduzione della CEI del 1974 e in quella del 2008 viene reso con:

giovedì 15 maggio 2014

I sintomi della vera bontà




Tintoretto. Allegoria della Bontà


Per quanto io non sia malizioso e tenda normalmente a fidarmi del prossimo – forse per una certa vocazione di romanziere, per cui non potrei mai fare a meno di questo mio prossimo menzognero e dello spettacolo che costantemente mi offre – con gli anni credo di sentirmi però sempre più incline a guardare con sospetto proprio i cosiddetti