Tutta la "grande" letteratura cristiana, greca o latina, potrebbe riassumersi nelle parole di Ippolito Romano, nel De epiphania (o teophania - omelia ingiustamente considerata non sua), quando dopo aver descritto Gesù che riceve il battesimo da Giovanni aggiunge ed esclama :
ὦ παραδόξων πραγμάτων
oh fatto paradossale!
Tutta la letteratura cristiana di commento alla Sacra Scrittura, e al Nuovo Testamento in particolare, è un continuo noioso giocare sui paradossi del divino che si farà o si fa o si è fatto umano; migliaia e migliai di pagine, tonnellate di papriri, e in seguito centinaia di migliaia forse milioni di pecore sgozzate nei monasteri - per fare un libro di dimensioni medie non so quante pecore servivano - per ripetere uno stesso concetto sotto immagini differenti: per spiegare l'inspiegabile.
E dice più avanti Ippolito, senza rendersi conto di avviarsi