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sabato 30 gennaio 2016
Shark Fishing Battle
We should catch these arrogant Italian politicians, grab their leaders. turn them and make them swim the way we want, straight into the
current. We should be in full control, first gear, and inch
by inch slowly bring them up. They would have no more runs and we would get them by the boat. It would be a slow and
painful effort, but we would manage to get the
backing and most of the top shot back, and finally the rigger loop will appear and ....
venerdì 29 maggio 2015
Man's journey towards ease and grace
The majority is always wrong. It is the most attractive aspect of democracy. Bad rulers are reelected,
after all. The crowd waffles, cheers for
one and then switches sides and root for the other. Such flagging has no effect on one's journey towards social and personal betterment, every scum politician
knows it. This dialectical exchange of views may be compared with the
disposition in prose or poetry of a single colon into two commata of
approximately equal length (see Denniston). There’s barely a perceptible pause
between them. It makes for ease and grace.
giovedì 26 marzo 2015
Gulio Andreotti: The greatest Italian?
It's hard to imagine Andreotti in his early
twenties falling in love. He must have seemed neither gay nor straight, a 20-year-old
survivor but not a lover.
I don't mind a potty mouth
I don't mind a potty mouth as much as filthy Italian politicians.
The whole thing with Italian politics is that foul-mouthed politicians are used
to kinda being in control and with stupid foul-mouthed people (the public)
there is this push and pull with them and that’s what attracts them to each
other.
sabato 18 ottobre 2014
Il soldo di cacio
Io non do un soldo di cacio alle seguenti categorie di persone:
primi ministri
politici di qualsiasi schieramento
attori famosi e meno famosi
cantanti
comici
registi
artisti
professori universitari
intellettuali
critici
scrittori che vanno per la maggiore e che un giorno andranno anche meno che per la minore
giornalisti impegnati e meno impegnati
calciatori
economisti
scienziati
medici
e in generale non do un soldo di cacio a chiunque è conosciuto tramite quel ridicolo oggetto che è la televisione, e a chi in televisione risiede in pianta stabile.
E in generale non do un soldo di cacio a
maleducati
presuntuosi
ricchi e arricchiti
fascisti della prima e dell'ultima ora
comunisti in carriera politica
cattolici convinti
preti
borghesi
piccolo borghesi
falsi maschi
donne aggressive e in carriera
femministe
veline
invidiosi e invidiose
stupidi perenni
Apprezzo invece:
disoccupati
contadini e contadine
metalmeccanici e operai e operaie in generale
donne di servizio
aristocratici con notevole senso dell'umano
sognatori
bambini Down
donne energiche e dolci nello stesso tempo e con notevole spirito materno
lesbiche che non odiano gli uomini
uomini che non sanno di avere talento
ragazzi e ragazze che sanno sorridere
primi ministri
politici di qualsiasi schieramento
attori famosi e meno famosi
cantanti
comici
registi
artisti
professori universitari
intellettuali
critici
scrittori che vanno per la maggiore e che un giorno andranno anche meno che per la minore
giornalisti impegnati e meno impegnati
calciatori
economisti
scienziati
medici
e in generale non do un soldo di cacio a chiunque è conosciuto tramite quel ridicolo oggetto che è la televisione, e a chi in televisione risiede in pianta stabile.
E in generale non do un soldo di cacio a
maleducati
presuntuosi
ricchi e arricchiti
fascisti della prima e dell'ultima ora
comunisti in carriera politica
cattolici convinti
preti
borghesi
piccolo borghesi
falsi maschi
donne aggressive e in carriera
femministe
veline
invidiosi e invidiose
stupidi perenni
Apprezzo invece:
disoccupati
contadini e contadine
metalmeccanici e operai e operaie in generale
donne di servizio
aristocratici con notevole senso dell'umano
sognatori
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donne energiche e dolci nello stesso tempo e con notevole spirito materno
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venerdì 30 maggio 2014
Artemide e le difficili carriere nella sinistra
Per capire chi sia (gli concedo il congiuntivo) Matteo Renzi basterebbe forse considerare
un attimino quale ministro per le Riforme Costituzionali e i Rapporti col
Parlamento si è scelto. Maria Elena Boschi, una che ha una carriera politica - cioè una gavetta fatta sul territorio - lunga come i fantasmini che si indossano oggi con le scarpe da ginanstica. Toscana come
Renzi. Laureata in Giurisprudenza con 110 e lode – come se il 110
e lode oggi significasse qualcosa - ha fatto parte del CdA di Publiacqua
SPA, società affidataria per la gestione del servizio idrico eccetera, membro
della direzione del Partito Democratico di Firenze e una delle coordinatrici
della campagna di Renzi per le ultime primarie del centrosinistra. Eletta alla Camera nel 2013, poteva non
diventare, a 32 anni senza nessuna esperienza politica di rilievo, ministro di una funzione così importante come le riforme costituzionali? con una carriera politica così infima e di
parte quale quella che può vantare? C’è
poco da aggiungere. E la pseudo sinistra, che si raccoglie attorno a questo
Matteo Renzi (il quale quando cammina sembra una paperetta giuliva, un po' come una volta alle ragazze di un certo tipo le prof dicevano oca!) ha ben poco da criticare le schifezze che faceva Berlusconi con le
tante veline che promuoveva, in quattro e quattr'otto, a ruoli politici fondamentali.
Kant (Critica della ragion pura, Intr., iii): "Ora sembra in verità naturale che, una volta abbandonato il campo dell'esperienza, non si possa immediatamente, con le sole conoscenze che si hanno non si sa da dove, e sul credito di principi di cui non si conosce l'origine, costruire un edificio senza che prima ci si sia assicurati eccetera".
Kant (Critica della ragion pura, Intr., iii): "Ora sembra in verità naturale che, una volta abbandonato il campo dell'esperienza, non si possa immediatamente, con le sole conoscenze che si hanno non si sa da dove, e sul credito di principi di cui non si conosce l'origine, costruire un edificio senza che prima ci si sia assicurati eccetera".
Riguardo la fisionomia di Maria Elena Boschi non c’è molto
da dire, la fisionomia parla sempre da sé. Pare uscita, questa – con la sua treccia adagiata sul seno e il resto dei capelli sciolti con noncuranza e il
suo sorriso felice da teenager invidiosa che finalmente, dopo pianti e pianti, si è fidanzata col più
bello della classe - sembra uscita dal
comitato organizzativo di uno dei tanti concorsi di Miss Italia. Qualcosa in più forse dice il nome (Proust permettendo, che ha inserito un meraviglioso capitoletto nella Recherche dedicato all’importanza che
hanno i nomi per l’immaginazione). Maria,
come la Vergine, povera donna palestinese che sicuramente conosceva, a
differenza di questa, le durezze della vita se finì per partorire in una stalla.
Elena il contrario di una vergine, se
è vero ciò che si dice della moglie di Menelao, donna raffinatissima, abituata
agli agi, al Palazzo. Boschi.
Verrebbe in mente Diana – o Artemide – la dea della caccia. Insomma a questa
Maria Elena Boschi basterebbero gli ultimi due nomi: Elena Boschi. Elena cacciatrice. E come s’è visto, in cinque minuti la sua giberna si è riempita.
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lunedì 10 febbraio 2014
la porpora del contribuente
![]() |
l'assassinio di Agamennone |
I politici italiani sono così colti che non ignorano che la loro bocca affamata di soldi del contribuente è la stessa bocca di Clitennestra nell'Agamennone di Eschilo, qualche momento prima che accoltelli il marito appena tornato da Troia (dal lavoro). Quando Agamennone (il contribuente) le dice che non c'è bisogno di srotolare e rovinare tappeti di bella porpora Clitennestra risponde:
ἔστιν θάλασσα, τίς δέ νιν κατασβέσει;
c'è il mare che la produce! e chi lo esaurisce il mare?
mercoledì 17 luglio 2013
simulazione di malattia, politica e demenza senile
È curioso come gli uomini - ma in questo senso anche le donne, perché se è vero che è più tipico degli uomini il rimbambirsi con l'età non mancano poi manifestazioni di cedimento anche nell’altro verso, come è il caso di una mia zia che recentemente ha domandato a mia sorella se sapeva se io fossi a
conoscenza di essere il figlio di mia madre; una domanda che, a voler fare l'avvocato del diavolo, non sembrerebbe nemmeno troppo campata in aria e anzi parrebbe reggersi addirittura su un paio di buone ipotesi gnoseologiche: che mia zia sospetti che io sia nato scemo e che non sia mai riuscito a far mio il noto esametro virgiliano, incipe parve puer risu conoscere matrem ("inizia o piccolino a
conoscere tua madre dal sorriso"); oppure che abbia voluto proporre a mia sorella un suo più ardito uso della tautologia, metterla alla prova, testare la sua preparazione in logica e in retorica (Totti
avrebbe semplicemente detto: 'a madre è sempre 'a madre) - ma dicevo è curioso come gli uomini e le donne tendano a dimenticare; e non solo con l’età ma
pure da giovani e anche nel giro di cinque minuti e da un istante all'altro; e credo sia un merito della
psicologia sperimentale dell’Ottocento (se le mie vecchie letture non mi ingannano) se l’oblio viene
oggi considerato strutturale all’esistenza umana; diversamente non ci sarebbe possibilità di attività intellettuale, la vita sarebbe insopportabile
se la mente non si liberasse mai di un certo pensiero, come avviene quando ci si
fissa su qualcosa (e detto en passant, senza l'oblio non sarebbe stata possibile nemmeno l’opera di
Proust). Non sembrerebbe dunque esserci altra spiegazione plausibile del ripetersi di errori e di altre manifestazioni del
rimbambimento umano se non il presupporre l'intervento di una semplice causa ontologica più che organica, visto che da almeno duemila e cinquecento anni l’Occidente fa i
conti, nelle persone sane di ogni età, con gli stessi fenomeni, gli stessi comportamenti, le stesse reazioni; e così anche nei casi più evidenti di simulazione di un dolore, di una malattia, di un'invalidità: di chi ci prova sempre e nuovamente facendola ogni volta franca.
Galeno, sommo medico di Pergamo, scrisse un lavoretto intitolato: In che modo scoprire chi pretende di star male, elaborato in una gustosissima e precisa lingua greca del II secolo dopo Cristo, tutta attenta alla terminologia: un sicuro antecedente di tante future e lontane opere e operette di argomento medico legale. E leggendo questo scritto - l'equivalente di un articolo scientifico dei nostri giorni - viene da domandarsi come sia possibile, con tanti esempi che già Galeno ai suoi tempi forniva e che dimostrano che da che mondo è mondo il mondo è sempre stato lo stesso, che ci siano ancora non tanto dei politici che simulano sciatalgie e otiti per sottrarsi al giudizio di un tribunale, quanto che ci siano dei gonzi che ci credano. Dice per esempio Galeno che c’era ai suoi tempi perfino chi simulava di avere sangue nei polmoni; bastava procurarsi un taglietto nella gengiva: si simulava una forte tosse e quando si avevano gli occhi di tutti puntati addosso si sputava per terra (os kàtothen aninegménon éma - e era come se il sangue arrivasse dal basso). E il gioco era comunque fatto. Immagino – Galeno non lo dice – che il mondo degli schiavi fosse pieno di questi poveri cristi, di chi cercava in questa maniera di sottrarsi a castighi e fatiche sovrumane. Eppure la favola, dopo duemila anni, continua, e io stesso sono forse il primo tra i tanti milioni di gonzi a credere ancora un po' troppo spigliatamente a quello che mi si dice, e se non proprio a quello che dicono i politici, ai quali non darei credito nemmeno se mi ammazzassero, senz'altro in tantissimi altri casi di simulazione di cui esistono notevoli esempi fin dall’antichità, tutti ben conosciuti e trasmessi di generazione in generazione, per usare un’espressione tanto cara ai salmi. Invece niente. Ogni volta l’individuo fa tabula rasa. Ricomincia da capo: un po' per quello che si è detto dell'oblio, un po’ perché la definizione di demenza senile andrebbe rivista e i tempi dell'insorgere della malattia anticipati di molto, e un po’ per noia: perché se l’uomo non si accorgesse che lo fanno fesso ogni secondo non si divertirebbe e troverebbe la vita veramente insopportabile. Una specie di teatro continuo, insomma. Di cui lo zimbello è l'uomo stesso.
Galeno, sommo medico di Pergamo, scrisse un lavoretto intitolato: In che modo scoprire chi pretende di star male, elaborato in una gustosissima e precisa lingua greca del II secolo dopo Cristo, tutta attenta alla terminologia: un sicuro antecedente di tante future e lontane opere e operette di argomento medico legale. E leggendo questo scritto - l'equivalente di un articolo scientifico dei nostri giorni - viene da domandarsi come sia possibile, con tanti esempi che già Galeno ai suoi tempi forniva e che dimostrano che da che mondo è mondo il mondo è sempre stato lo stesso, che ci siano ancora non tanto dei politici che simulano sciatalgie e otiti per sottrarsi al giudizio di un tribunale, quanto che ci siano dei gonzi che ci credano. Dice per esempio Galeno che c’era ai suoi tempi perfino chi simulava di avere sangue nei polmoni; bastava procurarsi un taglietto nella gengiva: si simulava una forte tosse e quando si avevano gli occhi di tutti puntati addosso si sputava per terra (os kàtothen aninegménon éma - e era come se il sangue arrivasse dal basso). E il gioco era comunque fatto. Immagino – Galeno non lo dice – che il mondo degli schiavi fosse pieno di questi poveri cristi, di chi cercava in questa maniera di sottrarsi a castighi e fatiche sovrumane. Eppure la favola, dopo duemila anni, continua, e io stesso sono forse il primo tra i tanti milioni di gonzi a credere ancora un po' troppo spigliatamente a quello che mi si dice, e se non proprio a quello che dicono i politici, ai quali non darei credito nemmeno se mi ammazzassero, senz'altro in tantissimi altri casi di simulazione di cui esistono notevoli esempi fin dall’antichità, tutti ben conosciuti e trasmessi di generazione in generazione, per usare un’espressione tanto cara ai salmi. Invece niente. Ogni volta l’individuo fa tabula rasa. Ricomincia da capo: un po' per quello che si è detto dell'oblio, un po’ perché la definizione di demenza senile andrebbe rivista e i tempi dell'insorgere della malattia anticipati di molto, e un po’ per noia: perché se l’uomo non si accorgesse che lo fanno fesso ogni secondo non si divertirebbe e troverebbe la vita veramente insopportabile. Una specie di teatro continuo, insomma. Di cui lo zimbello è l'uomo stesso.
mercoledì 19 giugno 2013
I soldi dei contribuenti e l'anacoluto
“Mi sono spesso domandato, anzi meravigliato di un fatto …”
Inizia così uno dei pochi frammenti rimasti di un'orazione che gli antichi attribuivano a Alcidamante, un retore ateniese il cui stile Aristotele, suo contemporaneo, considerava troppo carico e pieno di immagini non realistiche (ma ogni cosa andrà letta sempre cum grano salis se quandoque bonus dormitat Homerus, se anche Omero ogni tanto sonnecchia). Alcidamante, sconosciuto
alla massa dei mediocri che determinano le estetiche del presente – estetica nel senso di ciò che si finisce per sentire come "giusto", il che avviene quando un particolare ma potente gruppo radicato nel sociale riesce a imporre la propria mediocre visione delle cose (grossi giornali e televisioni) e questa diventa, come in ogni lager che si rispetti, il giusto metro.
Cosa diceva questo Alcidamante, che pur appartenendo al partito ultra
conservatore fu uno degli iniziatori di una certa seria riflessione sul concetto di schiavitù (se cioè la distinzione tra
schiavi e liberi avesse un senso considerata una comune base di partenza, un venire al mondo tutti alla stessa maniera) di cosa si meravigliava nell'orazione di cui ho citato l'inizio? Si stupiva del fatto che molti dei politici che ai suoi giorni salivano in tribuna a dare consigli
agli Ateniesi dimostravano coi loro discorsi di essere assolutamente inutili alla causa comune, nessun senso dei reali bisogni della comunità (ἀφ' ὧν ὠφέλεια μὲν
οὐδεμία ἐστὶ τῷ κοινῷ, una frase che se pronunciata nel modo in cui la pronunciavano
allora, cioè come i greci di oggi, suona di una semplicità disarmante: af on ofèlia men
udemìa estì to kinò); e aggiunge Alcidamante: tutto ciò che invece ci è dato ascoltare ogni giorno è un'infinità di insulti reciproci (lidorìe de pliste ghìgnonte en allìlis). Voila! tutto qui. Peccato che sia difficile trovare
Alcidamante in traduzione, anche se in giro qualcosa dovrebbe esserci, e pure in italiano (non mi ricordo se sia incluso nella bella edizione dei sofisti curata da Untersteiner in un'epoca in cui non c'eravamo ancora, e che non ho voglia adesso di cercare nella mia biblioteca), ma nel caso in cui si riesca a trovare qualcosa, non potrà non giovare e tornare utile soprattutto a chi nel mondo delle idee, anche spicciole e da carta stampata e non stampata, crede ancora di essere un pensatore originale; potrà anzi trarne insegnamenti inattesi considerando che in fondo si ha a che fare soltanto con un "retore minore", anche se ovviamente dormirà sonni un po' meno tranquilli. Ma tutto questo per dire come venivano allora e come vengono spesi oggi i soldi del comtribuente.
Nessuna pubblica utilità whatsoever.
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