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martedì 20 gennaio 2015

Charlie Hebdo e le false Cassandre

Titola Spiegel on line:

Islam, Rechtsextreme, die Krise Frankreichs: Bei seinem ersten großen öffentlichen Auftritt nach den Terroranschlägen in Paris ist Michel Houellebecq als Weltendeuter gefragt - doch er zündet sich lieber eine an.

Ecco chi sono considerati gli interpreti del mondo (Weltendeuter). Ma non dal mondo, dalla stampa. Con questi presupposti, con una stampa mondiale completamente ubriaca, che il mondo si avvii verso un'immane catastrofe nucleare non ci sono mi sembra molti dubbi. Che poi questo Michel Houllenbecq faccia la sua prima apparizione soltanto in Germania dopo i fatti di Parigi, e che richiesto coralmente di dare la sua v isione del mondo, dell'estrema destra in Europa, la crisi francese eccetera, preferisca accendersi una sigaretta, un sorriso altrettanto ebbro quanto quello della stampa che lo interroga, una disgustosa ostentazione di falsa modestia, la dice lunga sulla sua buona fede: il voler comunque apparire da qualche parte invece di nascondersi definitivamente sotto un mattone. L'avere infine "scritto" un libro sensazionalistico, pseudo fantastorico (perché la fantastoria ha invece i suoi buoni scrittori) senza nemmeno prevedere quello che sarebbe successo a breve termine, la dice lunga sulla sua intelligenza, e quindi sulla sua capacità di "interprete del mondo".

In un certo senso è l'opposto di Cassandra. Come interprete toppa, ma viene creduto.

mercoledì 14 gennaio 2015

chi è causa del suo mal: la breve catena

pro memoria:

1) Abd Allah Yusuf al ‘Azzam, nato a Jenin, Palestina, padre del moderno movimento islamico, fonda nel 1979 in Afghanistan il movimento dei mujahidin, dei "patrioti".

2) Gli Stati Uniti, con le presidenze Carter e Reagan  finanziano massicciamente (armi) i mujahidin, impegnati contro i sovietici.

3) 1983: messaggio di Reagan alla nazione nel giorno dell'Osservanza afghana (Observance of Aghanistan):

To watch the courageous Afghan freedon fighters battle modern arsenals with simple hand-held weapons is an inspiration to those who love freedom.

4) 1989: concluso il ritiro delle truppe sovietiche dall'Afghanistan. I mujahidin si dividono in due fazioni:

    a) Alleanza del Nord (Fronte Islamico Unito per la salvezza dell'Afghanistan)

    b) Talebani.

Il resto, fino a Charlie Hebdo, è storia di corollari.

martedì 13 gennaio 2015

sui fiumi di Babilonia i microbi della terra

על נהרות בבל שם ישבנו גם־בכינו בזכרנו את־ציון׃

Sui fiumi di Babilonia sedevamo e piangevamo  al ricordo di Sion.

Così hanno fatto i "grandi" della Terra, come li chiamano i giornali provinciali italiani  (Corriere e Repubblica - Huffington Post Italia, sottomarca del liberalismo pseudo libertario, non è nemmeno da prendere in considerazione, se non come possibilità di ottenere una credit card prepagata). Così hanno fatto invece i piccoli della terra, rappresentati giustamente da gnomi in tailleur e giacca e cravatta, sulle ceneri di Charlie Hebdo: hanno sicuramente intonato l'inizio del Cantico di Sion, del più famoso dei salmi delle lamentazioni.

Ci sarebbe da dire che il testo l'ebraico non ha "e", come ho tradotto, ma "anche"  (גם - gam). E' in posizione estremamente ambigua - estremamente perché è agli estremi di due proposizioni correlate: un nesso, sembrerebbe, paratattico ("questo e questo": sedevamo e piangevamo). Ma potrebbe riferirsi a quanto precede: sedevamo anche, cioè: anche sui fiumi di Babilonia sedevamo (dopo esserci seduti altrove). Oppure a quanto segue: piangevamo anche (oltre a essere seduti, piangevamo), e potrebbe addirittura indicare enfasi, come in alcuni suoi usi nel Vecchio Testamento, a introdurre un climax, un crescendo, uno stracciarsi le vesti, uno strapparsi i capelli, un graffiarsi e rigarsi i volti: sui fiumi di Babilonia sedevamo, sì (proprio così): piangevamo eccetera"

Tutti sensi che si adattano benissimo alla congrega di pidocchi della terra che si sono riuniti a Parigi

(ad esempio: e piangevamo anche, mentre rispondevamo al cellualre; oppure piangevamo anche mentre peteggiavamo in silenzio; oppure: piangevamo anche mentre speravamo, noi amebe, di essere visti dal mondo eccetera; oppure nel primo caso: anche lì sedevamo, dopo esserci seduti a tutte le inutili tristi celebrazioni e messe di suffragio.

Grazie al cielo l'orazione di Pericle per i caduti della guerra archidamica è andata perduta: doveva essere di una noia mortale a giudicare dalla ricostruzione di Tucidide: roboantica celebrazione della sua testa a forma di ogiva (per quanto Pericle fosse un gigante in confronto a queste caccole).

giovedì 8 gennaio 2015

Matite in aria distintivo per terra

Tutti alzano le matite in segno di cordoglio, di lutto, per il folle massacro all'interno del settimanale satirico francese. Il problema è che sono stati uccisi anche due poliziotti, ma nessuno alza, che so, la riproduzione di un distintivo di polizia, e nessuno dice: "siamo tutti Ahmed" (il poliziotto freddato sul marciapiede). Ma è sempre così, la manovalenza resta manovalanza.

La stessa cosa quando uccisero Falcone e Borsellino. Sì, si è parlato degli uomini della scorta, ma l'eroe è sempre colui che "pensa". La manovalazna, si sa, è manovalanza, inoltre i poliziotti usano poco la matita.

In molti siti hanno mostrato alcune delle vignette sull'Islam pubblicate da Charlie Hebdo. Una in particolare, su Maometto, era di una provocazione (più che irriverenza) sconcertante: non oso nemmeno descriverla, ma si parla, a proposito del Corano, di escrementi (che si accetti o meno il gioco sul termine che i francesi usano anche in senso figurato, la stessa cosa che fanno gli inglesi e i tedeschi); e almeno in questo caso si è giocato però in maniera altrettanto folle, con un mondo, quello integralista, che non ha mai ragionato, che non ha mai voluto sentire ragioni, e che è accecato da un ideologia di morte più che dai comandamenti di Dio e del Corano. E non oso neanche immaginare la reazione dei cattolici (e non solo integralisti) se il crocifisso in una vignetta venisse paragonato a qualcosa di simile. Da noi non si sarebbero usate le armi, ma il matto lo trovi sempre. Così, quanto affermato da un columnist del Finacial Times (comportamento stupido) non credo sia tanto campato in aria. Salvo che lo chiamerei comportamento leggero suggerito da un'idea molto particolare della libertà di espressione: un sentimento di onnipotenza, cosa tipica di tutto il giornalismo.