martedì 2 settembre 2014

Sempre più liberi. Il grande sogno dell'uomo e della donna

Che l'uomo e la donna di oggi si siano in qualche modo liberati lo dimostra il fatto che l'uomo continua a considerare segno di virilità l'ostentare la femmina come preda, un po' come facevano gli antichi (che mangiavano la buccia e buttavano i fichi) - preda su trampoli dai dieci ai quindici centimetri, ancheggiante (in Italia più che mai), sottratta a un altro uomo, o da sottrarre a un altro uomo, si capisce: l'unico modo in cui può essere considerato virile il farsi vedere in compagnia di certi accrocchi usciti dal bisturi di un chirurgo plastico o truccati come esilaranti clown, teenager comprese - e la donna il fatto che abbia finalmente ottenuto la gestione o cogestione di quel potere dalle maglie del quale voleva liberarsi e nelle maglie del quale, per poterlo gestire, se non ha impigliato il corpo ha impigliato quantomeno le mani. E impigliato mi fa venire in mente impagliato, nel senso di imbalsamato: detto di animali morti riempiti di paglia allo scopo di conservarli. Il problema però è chi è il grande imbalsamatore?

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