martedì 23 settembre 2014

invidia femminile e stravaccamento

Chiedevo a una mia anziana zia se mio cognato, che nonostante la differenza di età prova sempre un grande piacere quando può andare a trovarla e a intrattenersi una mezzora con lei, fosse passato recentemente a portarle dei dolci che le avevo fatto comprare. La risposta di questa mia zia è stata lapidaria: "io non ricevo giovanotti!" (a parte i nipoti o pronipoti diretti, dovrei dire). Mettiamoci anche un po' di demenza senile, ma questo era il suo tratto più tipico anche da ragazza, da quello che mi raccontano, non differente da quello di altre donne di quella generazione.

E sarà per questo che tantissime donne di quella generazione, che erano bambine durante la guerra, conservano quel fascino che le ragazze di oggi, con tutta la freschezza della loro pelle tatuata, illividita, si sognano. Figuriamoci poi le donne in carriera, sempre pronte a farsi la guerra reciprocamente e per loro stessa ammissione: o per il maschio di turno o per agguantare quel "potere maschio" di cui mai come oggi la donna è stata invidiosa.


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