venerdì 16 settembre 2016

Ilio felice

la condizione infantile è forse l'unica capace di deviare gli attacchi del linguaggio, e quindi di qualsiasi ideologia. A un in-fante, a un senza-parola, il mondo appare necessariamente irrisolto: a ogni nuovo evento si potrebbe dire per lui: inventa est res quam nulla eloquentia explicare queat. Il vero eroe allora sarebbe colui capace di non apprendere mai nessuna lingua. Sarebbe un lunghissimo assedio, nessun esercito acheo potrebbe mai espugnare Troia: Agamennone, Menelao, Aiace, Ulisse, Achille, Licomede, Medonte, Patroclo, Palamede ecc.: nessun piccolo eroe acheo riuscirebbe a portare a termine il suo compito, e morirebbe di vecchiaia sul campo. La maggior parte delle opere che li vede protagonisti sarebbe inesistente, non ci sarebbe Odissea. Ma per chi è dentro le mura sarebbe non Babele felice ma Ilio felice.

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