martedì 31 maggio 2016

Velocità dell'informazione e inutilità della specie umana

La sproporzionata estensione di uno stato e la potenza di mezzi di cui dispone non giocano necessariamente a favore in caso di un attacco nemico concentrato in un punto. La velocità delle informazioni toglie indubbiamente non poche speranze all'attaccante tuttavia la sorpresa può giocare ancora un ruolo fondamentale. E tanto più quanto più sarà necessario spostare enormi contingenti da una zona a un'altra. Insomma è sempre il tempo il deus imperans, e in ultima analisi la lentezza con cui gli uomini continuano a muoversi. Vedi quanto scrive duemila e cinquecento anni fa Senofonte nel primo dell'Anabasi, le marce sempre più forzate di Ciro per impedire che Artaserse raccolga  attorno a sé l'immensa forza di cui dispone:

νομίζων, ὅσῳ θᾶττον ἔλθοι, τοσούτῳ ἀπαρασκευαστοτέρῳ βασιλεῖ μαχεῖσθαι, ὅσῳ δὲ σχολαίτερον, τοσούτῳ πλέον συναγείρεσθαι βασιλεῖ στράτευμα. καὶ συνιδεῖν δ' ἦν τῷ προσέχοντι τὸν νοῦν τῇ βασιλέως ἀρχῇ πλήθει μὲν χώρας καὶ ἀνθρώπων ἰσχυρὰ οὖσα, τοῖς δὲ μήκεσι τῶν ὁδῶν καὶ τῷ διεσπάσθαι τὰς δυνάμεις ἀσθενής, εἴ τις διὰ ταχέων τὸν πόλεμον ποιοῖτο. (I, 5, 9)


Nessun commento:

Posta un commento