Esempio di errata argomentazione (proposta in ambito accademico): “Mais leur conclusion générale (di Münzer e Rabenhorst) paraît aquise: en effet, si Pline ne s’était pas inspiré d’un ouvrage
encyclopédique, comment porrait-on s’expliquer que le même groupe
d’observations se retrouve chez Valère Maxime, qui dépend visiblement de la
même source?”
Non si contesta la possibilità che Plinio per il settimo libro della sua Naturalis Historia attinga anche (e non
solo) da una raccolta enciclopedica; ciò che non torna, delle conclusioni di questo studioso, è come si possa dedurre dal fatto che Valerio Massimo dipende visibilmente da una stessa fonte (di Plinio) che questa fonte sia una raccolta enciclopedica. Al più, sulla base di questo rilevato parallelismo, si potrà ipotizzare una fonte comune. Ma li ci si ferma. Difatti, per il gruppo di osservazioni in questione la fonte di Valerio Massimo non si conosce. Né ovviamente la conosceva chi ha dedicato interi libri a questa ridicola ipotesi di una fonte unica (enciclopedica) di Plinio (i lavori di Münzer e Rabenhorst).
È curioso che una tale illogicità argomentativa venga
proposta da un francese in francese,
una lingua che si è sempre piccata di essere la più logica delle lingue (mito
peraltro tutto francese).
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