Scrive Wittgenstein in un pensiero del 1937 (Vermischte
Bemerkungen) che "in un singolo giorno si possono vivere i terrori
dell'inferno: il tempo è più che sufficiente". E tuttavia questo lungo
giorno di cui parla Wittgenstein può essere ridotto della metà, e poi ancora
della metà, fino all'infinitamente picccolo, e in quell'infinitamente piccolo
istante il terrore dell'inferno può essere ugualmente provato per un tempo infinito. Così come mi è accaduto un giorno in aereo durante un apparentemente tranquillo decollo,
quando a un qualche centinaio di metri dal suolo l'aereo ha cominciato paurosamente e perdere quota a causa di una depressurizzazione. Un incidente
di cui ricordo solo il terrore di una delle hostess seduta a pochi metri dalla
cabina passeggeri che stringeva convulsa il braccio del collega. E ricordo il libro dal quale avevo immediatamente alzato gli occhi, una vecchia edizione del Contrat de mariage di Balzac.
Lo misi semplicemente sul sedile accanto e pensai pietrificato: "è così, allora?"
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