domenica 1 febbraio 2015

L'albero della vita e della morte. La fine dei blogger

Clolui che viene considerato il pioniere dei blogger, un certo Andrew Sullivan, avrebbe finalmente "gettato la spugna", avrebbe deciso di considerare chiusa la sua esperienza di blogger. "Voglio tornare a vivere", avrebbe detto.

Il verbo "tornare" implica il desiderio di ritrovarsi in un luogo o in una condizione che abbiamo per un qualche motivo abbandonato. A seguire quindi il suo "ragionamento", c'era un periodo in cui
questo Sullivan "viveva". E qual era questa vita? "gay dichiarato" era addirittura un "thatcheriano", per di più "sieropositivo" (non si sa quanti ospedali ha fatto chiudere la Thatcher in Gran Bretagna), diventato poi "neo-con" e infine "transfuga nelle file democratiche" (in Anerica, si capisce).

Ma ammettiamo pure che riesca a "tornare" a vivere in un passato in cui non c'è più posto per tutta quella robaccia che ha concorso a definrilo, tornerà pur sempre a "vivere" con il bel malloppo in banca, accumulato con la tanto schifata professione di blogger, a toccare i suoi amici, la sua famiglia, a ridere e scherzare. E visto che con la sua testata on line - The Dish (sostituendo alla "d" una certa lettera, un'altra dentale, e anagrammando si ottiene un ottimo pasto di ristorante on line - visto che con trentamila abbonati avrebbe incassato circa un milione di dollari, può tornare tranquillamente a "vivere", a farsi amministrare cioè il malloppo dalle gang di post yuppies eredi di quelle gang tanto care e grate alla Thatcher, e a Reagan e al neoliberismo, e così bene rappresentate nel libro di Bret Easton Ellis, American Psyco. E gli interessi che frutteranno col malloppo, potrà devolverli in America, se non è un ingrato, alla destra religiosa più "equilibrata", con la quale i neo-con hanno sempre fatto, tacitamente, pappa e ciccia (non potendo sottrarsi alla veridicità dell'analisi che già aveva fatto Toqueville tra il 1835 e il 1840 nel suo Democrazia in America, di un paese che non si può governare stabilmente se non fidando sul fattore moderatore della religione).

C'è da dire che i neo-con, nei loro giorni più felici sotto le presidenze Reagan e Bush, erano fortemente interventisti, e per disgustose ragioni morali, sobillatori e sostenitori di politiche di morte, e quindi forse qui mi sfugge qualcosa. Questo "ritorno alla vita", vuoi vedere che oltre al cabalistico (non cabarettistico) albero della vita, e all'albero della conoscenza - della conoscenza del bene e del male - c'è un altro albero che l'umanità ingenua alla quale appartengo ha sempre ignorato, l'albero della vita e della morte. Forse ha ragione lui, questo Sullivan: tutte quelle ideologie che seminano morte, alla fine raccolgono vita.

Sarebbe interessante sapere che forma e che sapore hanno i frutti di quest'albero.

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