lunedì 2 febbraio 2015

Quando le donne avevano la coda e gli uomini il sospensorio

Le prime parole del nuovo presidente della Repubblica: "Il mio pensiero va alle spernaze e difficoltà degli italiani".

Era giudice costituzionale: stipendio annuo di un giudice costituzionale: 450.000 euro circa: supponiamo una metà di tasse, restano 200.000 euro, un appartamento all'anno. Queste cifre non mi fanno granché effetto, nel senso che non me ne frega niente di avere 20.000 euro al mese, e nemmeno 10.000 o 5000 - e se li avessi li manderei tutti in Africa (non le ong, che di volontariato hanno solo il nome, anzi nemmeno quello) - non ho nemmeno la macchina, a malapena una vecchia vespa scalcagnata sulla quale
mi hanno pure posto il blocco della categoria euro zero. E pur avendo ogni mese difficoltà e speranze come tanti altri, del pensiero di questo presidente, che fino a ieri si è visto versare in banca la bellezza di 20.000 euro al mese, eletto da un parlamento che considero illegale (bande di indagati, pregiudicati, gente su cui pendono richieste dalle varie procure eccetera), del pensiero di questo presidente non so che farmene. Mentre se mi dicessero per esempio che un africano venuto in visita a Roma qualche mese fa dal Burkina Faso in questo momento mi sta pensando mi farebbe l'uomo più felice della terra. Ma io conto come l'asso di picche, vediamola quindi dal punto di vista dei robot italioti, costretti 16 ore su 24 a sentire le idiozie della classe politica italiana (la più narcisa e inutile del mondo) e del giornalismo ex sessantottardo (alla Lucia Annunziata, quella che andava in giro con l'eskimo innocente e adesso va a braccetto con la Arianna Huffington), vediamola dal punto di vista degli italiani che si sono indebitati fino al collo con banche e finanziarie, che hanno mutui su mutui e gang di cravattari alla porta, che hanno perso improvvisamente il lavoro, che si vergognano a guardare i loro bambini perché non sanno su che spigolo della catapecchia battere la testa, ma tu, presidente neoletto (che sei onesto d'accordo, te lo riconosco, hai un viso che mi è pure simpatico, o almeno adesso che mostri un'età, perché le foto che ti ritraggono da giovane è meglio lasciarle perdere, con l'età come si dice in inglese si diventa tuti un po' più mellow,un viso questo di oggi che mi ispira, sicuramente di chi è uso all'ironia, che è un fatto sempre buono) ma tu presidente della Repubblica non ti vergogni minimamente a uscirtene con simili baggianate e prese per i fondelli, il "pensiero che va agli italiani eccetera"? Un minimo di pudore niente?

Ci sono dei momenti in cui non riesco a non perdere l'ironia, nemmeno quando scrivo per me stesso come in questo diario, non riesco a non incazzarmi. E' il fatto meraviglioso di non avere mai fatto alleanze col potere ( o con chicchessia).Qui dovrei usare il sarcasmo, qualcosa di più pesante, ma il sarcasmo è sempre qualcosa di personale, devi trovartelo davanti l'obbiettivo, e i politici purtroppo non rientrano nei mie interessi, e quelli italiani li schifo in toto, pure quelli  di sinistra, che una volta votavo, Vendola e company (la destra o il centro non li ho mai nemmeno presi in considerazione, e per la Lega provo un disgusto totale e assoluto, lo stesso che provo per i neonazisti, e  per i fascisti e fascistoidi e per tutti i gruppi e gruppettari di tutte le ideologie della morte - e le donne fasciste mi disgustano anche più degli uomini). Quindi non mi resta che dirlo come uno della strada: lo schifo che provo quando ascolto questa costante sceneggiata di questi tartufi profesisonisti della politica che ti costringono a pagare le tasse non per migliorare il paese ma per fornirsi e rifornirsi di auto blu, non so che forma dargli. Quando mai hai fatto sentire la tua voce prima d'adesso, dove sei stato finora? quante volte sei stato eletto in parlamento? quando mai hai avuto problemi a pagare una bolletta o un mutuo o qualsioasi altra cosa? quando mai hai dovuto stringere la cinghia? come ti permetti di dire al tuo pensiero "va pensiero sull'ali dorate"?

E questo è tutto (e mi dispiace solo non avere optato per la nazionalità britannica quando ancora potevo).

Ci sarebbe un altro moivo per cui non lo considero il mio presidente: è il frutto di giochi politici.  E se quell'azzeccagarbugli paperoide italiano avesse voluto fare veramente qualcosa di onesto, invece di proporre l'onesto (per carità) Mattarella, avrebbe dovuito prima di tutto proporre una donna: dare il "la" per un inizio di affrancamento di questo paese socialmente ritardato, fermo politicamente  al 1945, quando le donne ottennero l'accesso al suffragio: affrancarlo finalmente  da tutti questi "portaspassolepalle" - le donne si sa, non hanno le palle, anche se, quasi sempre, ce l'hanno più degli uomini. Il problema però delle donne italiane è che a loro sta bene così: avere il portaaspassolepalle in casa e dapertutto. Dietro l'apparenza del professionismo d'attacco non sono affatto cambiate - e pensare che l'India ha avuto il suo primo "primo ministro" donna nel 1966, e Israele nel 1969 (anche se Golda Meir era stata ministro del Lavoro già nel 1949), e prima di entrambe c'era stata la signora B, Sirimavo Bandaranaike, primo ministro di Ceylon (oggi Sri Lanka) già nel 1960.
Amen

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