L'uomo e la donna non sono altro che scorregge e rutti. E' per questo che sono attività considerate senza valore: flatus vocis anique. E' il momento di massima coscienza dell'umano:
sed quom cogito, equidem certo idem sum qui semper fui (Sosia, nell'Anfitrione).
Ed è anche per questo che contemplandosi nel suo simile Sosia dice:
certe edepol, quom illum contemplo et formam cognosco meam,
quem ad modum ego sum (saepe in speculum inspexi) nimi' similest [mei
certo, quando lo guardo e riconosco il mio aspetto
proprio come sono io (e mi guardo spesso allo specchio) non c'è niente che è più simile a me
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