A un confronto con le ipotesi degli attuali cosmologi e astrofisici la cosmogonia giudaica sbaglierebbe di poco. Il libro della
Genesi, col suo inizio grandioso, drammatico, tutto movimento e azione se solo lo si paragona con la non cosmogonia del Corano, la prima Sura, dove il creato è già dato e stabilito (مَالِكِ يَوْمِ الدِّينِ - maliki yaomi l-dini: al re del giorno del giudizio) o anche con l'inizio del vangelo di Giovanni, che potendo contare sui testi della tradizione si limita come per il Corano a definire una situazione già data, contemplativa, silenziosa (tutto è stato fatto per mezzo di lui), Genesi conterrebbe mi pare rispetto alle
attuali visioni cosmologiche della fisica soltanto un termine in più, il quale
matematicamente parlando, come in una sommatoria, potrebbe essere trascurato talmente è piccolo.
בְּרֵאשִׁ֖ית בָּרָ֣א אֱלֹהִ֑ים אֵ֥ת הַשָּׁמַ֖יִם וְאֵ֥ת הָ אָֽ רֶ ץ׃
(bereshit bara elohim et hashshamayim ueet h a a r e z)
il termine trascurabile è l'ebraico arez - אָֽרֶץ - terra:
in principio Dio creò i cieli e la terra: ma sarebbe propriamente dare
forma, come farebbe un artigiano da un qualsiasi materiale. Terra è femminile
anche in ebraico, anche se ci sono esempi, e già nella stessa Genesi, di un suo
uso al maschile, ad esempio in 13,16. L'elemento femminile, come nel caso di
Eva, arriva per secondo rispetto all'elemento maschile: il cielo - שָׁמַי
(shama) - maschile pure in ebraico, e che al singolare si trova usato mi pare
solo in Deuteronomio 33,28, stessa parola, d'altronde, che in accadico assiro (shamu).
Fatti dunque i dovuti passaggi, Genesi non dovrebbe discostarsi molto dalle attuali visioni cosmologiche,
dall'idea di un Big Bang iniziale. Ciò porterebbe a intendere Genesi 1,1 semplicemente come:
in principio Dio creò (soltanto) i cieli, il nostro pianeta verrebbe (almeno momentaneamente) lasciato fuori - in fondo la terra non è che un
complemento dei cieli (un riempimento, etimologicamente parlando): si possono immaginare i cieli senza la terra ma
non la terra senzi i cieli.
Alcuni cosmologi ritengono ovviamente la nozione di un dio creatore assolutamente non coerente con quella di tempo: prima del Big Bang non ci sarebbe un tempo e quindi Dio non avrebbe (non sarebbe) una causa perché non c'era un tempo in cui quella causa potesse esistere. Ma è una strana sciocchezza a sentirla pronunciare da un genio come Stephen Hawking: se Dio ha creato lo spazio, avrà creato anche il tempo, cioè lo spazio tempo ed evidentemente può esistere anche senza tempo. E tuttavia la questione delle anticipazioni cosmologiche di Genesi, non cambierebbe. Basterebbe mettere Big Bang al posto di Elohim, il Signore.
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