giovedì 23 ottobre 2014

mancata autopsia. Un motivo in Menandro

[       ]ιν λέγεις, Δε, το τ' μο τρόπου (Asp., 368)

Così Cherestrato, nello Scudo di Menandro; la lacuna del papiro da integrare anche a mio avviso molto semplicemente come altri hanno proposto:

<εὖ γ᾿ ἐστ>ν λέγεις, Δε, το τ' μο τρόπου:

 dici bene, o Davo, e mi va benissimo

Si tratta della messa in scena architettata dallo schiavo Davo della morte di Cherestrato, che potrà così farsi gioco dell’avido fratello Smicrine; un tema, quello della simulazione della propria morte, utilizzato per le stesse ragioni (avidità di un familiare o di un creditore) almeno fino ai tempi di Edoardo e Totò, sicuramente meno praticabile oggi (il morto è morto e basta!) a causa di una sovraesposizione del pubblico a una estetica della pseudoscienza dei laboratori della polizia scientifica, e dei medici legali – vedi per esempio tutto il problema di un’autopsia condotta superficialmente sul corpo dell’uomo ritrovato nella laguna veneziana nei primi capitoli del mio Un valzer per Alfredo.  

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