venerdì 12 aprile 2013

Capri e capre (lettera a De Bortoli - Corriere della Sera)




Gentile direttore,

tra cartaceo e sito faccio sempre pasticci: non so mai quando un articolo che compare sul sito viene pubblicato anche su carta. Comunque, gentile direttore, soltanto una cosa, sull'articolo di Maria Teresa Meli, "Nessuna donna tra i saggi", che compare sul sito, ma che evidentemente interessa il generale tricche tracche del giornale. Per noi uomini (e per la nostra salvezza) quei dieci "saggi" scelti da Napolitano sono aprioristicamente dei caproni, indipendentemente dal fatto che siano tutti uomini: gente ben foraggiata e sotolla e soddisfatta, che di vita vera sa molto poco, unica ragione (il sapere qualcosa della vita vera) per cui si può pensare di poter ambire al titolo di saggio. Alla Meli pongo quindi unicamente una domanda, e se poi vuole può tirar fuori un suo personale apoftegma. La domanda è la seguente: se per un certo incarico bisogna scegliere dieci erbivori e a disposizione ci sono soltanto un numero impressionante di montoni senza l'ombra di una capra, la scelta sarebbe o non sarebbe obbligata? Inoltre, quelle sciocchezze su Obama, quei tiri ad affetto, se li può evitare, perché non possono che ricaderle addosso. Ricordo alla Meli che le donne sono la maggioranza nel paese e nel resto del mondo, e che se solo avessero voluto, avrebbero da un pezzo non solo eliminato tutto il peracottame non femmina di cui l'Italia è strapiena, ma si sarebbero già trovate a gestire tranquillamente tutto il potere politico di questo mondo. Con tali premesse, non vedo cosa ci sia da strapparsi i capelli e stracciarsi le vesti. Cordialmente. Valerio Larena

Nessun commento:

Posta un commento