domenica 14 aprile 2013

La fama, quel diavolo di Totti ...


                                          Enrico Crespi, In chiesa


Tempo fa sono andato all’Olimpico a vedere una partita della Roma, la mia squadra del cuore, per quello che questo oggi può significare: di sicuro lo era quando da piccolo, uno scalmanato lupetto, andavo coi miei compagni a fare tutto il casino possibile in Curva Sud. Per la prima volta, invece, fatto entrare da un amico fotografo, sono andato guardarmi la partita in Tribuna Monte Mario, la tribuna dei ricchi, dei vip, delle autorità, dei non paganti - anche questo uno spettacolo a suo modo interessante, ma che non potrà mai apparire di un qualche valore se non perché in realtà ci sarà sempre per contrasto l'altro: lo spettacolo per antonomasia, quello che si ha uscendo sulle gradinate della Tribuna Monte Mario e guardando subito a destra. Questo cambio di prospettiva, avvenuto dopo tanti anni, mi ha fatto cioè prendere atto di un fatto semplice e insospettato: di quanto molto più grandiosa, anche inquietante, appaia la mitica Curva Sud se vista dall'esterno. In uno stadio non particolarmente pieno, la Curva era quella sera letteralmente impacchettata, non c'era spazio nemmeno per respirare .

Un po’ prima della partita i giocatori dopo aver fatto il solito tretching hanno preso a lasciare il campo, per tornarsene qualche minuto negli spogliatoi prima della chiamata finale, passando praticamente a una ventina di metri dalla Curva. Non si percepiva niente, nessuna visibile alterazione negli spalti mentre abbandonavano tranquilli uno dietro l'altro il campo. Ma nello stesso momento in cui anche lui, Totti, che stava finendo un esercizio a centro campo, ha cominciato a correre verso i tifosi e verso l'uscita, che è da quella parte, la Curva è letteralmente esplosa.

Totti è già anziano, come giocatore, ma è ancora un mito per i suoi tifosi, ma come lo sarebbero Del Piero o Inzaghi per i loro. In questo, i più grandi calciatori, pur in epoca di sponsor e di immagine, continuano a sostenere quel patto che c’era nell’antichità tra il singolo e le grandi masse: sul semplice gesto di un grande oratore o di un grande atleta si scatenava il delirio. Pure non è la stessa cosa. La fama oggi è semplicemente costruita dal marketing: non precede più grandiosamente un qualsiasi personaggio, non lo annuncia: si limita a seguirlo ironicamente. Di lui si sa ormai troppo: se ne conosce l'aspetto, l'altezza, il colore degli occhi, i tatuaggi, se ne conoscono perfino i colori dei peletti del fondoschiena. Ben altra cosa dalla fama di una delle più grandi star della Storia, Leonardo da Vinci, che torna a Milano anziano e tra gli studenti seduti a copiare il Cenacolo si sparge improvvisamente la voce che il "maestro" stava entrando in quel momento nella sala: un crescendo d'orgasmo per ciò che nessuno conosceva, che nessuno aveva mai visto – chi sapeva, tra i poveri mortali, com’era fatto Leonardo?

Ma Leonardo forse era di pasta veramente divina se da vecchio, mentre sta per inginocchiarsi e ossequiare come tutti gli altri Francesco I gli viene impedito, lo stesso re si lancia inqueito, lo solleva lui stesso: “su su, padre mio”, e se lo tiene affettuosamente stretto. E stiamo parlando, ovviamente, del re di Francia, che è come dire Dio in terra, per quei tempi. La fama precedeva Leonardo, cioè  la notizia o la conoscenza diretta delle sue opere.

                                          Leonardo, autoritratto

Si racconta che un giorno a Milano, nel milleottocento e passa, entrò da Ricordi uno sconosciuto. Senza dire niente andò a sedersi a uno dei pianoforti in esposizione e cominciò a suonare un pezzo qualsiasi, velocissimo, un virtuosismo folle. Il vecchio Ricordi si avvicinò al commesso, rimase un po' a guardare lo sconosciuto poi disse: “costui se non è il diavolo è Liszt”. Era appunto il grande Liszt. La fama l’aveva  ancora una volta preceduto.  

                                                     A. J. Lorentz, Caricatuira di Liszt

1 commento:

  1. oggi è tutto fumo e niente arrosto, diventi famoso anche se vai al Grande Fratello o all'isola ... Leonardo lo vedono col telescopio ...
    Carla

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