domenica 4 gennaio 2015

La Biblioteca di Alessandria: il luogo dell'eccesso

Alessandria d'Egitto - Biblioteca Alexandrina


Leggevo su un giornale egiziano che la biblioteca di Alessandria, quella attuale, la Biblioteca Alexandrina, ospiterà una conferenza araba sul tema del contrasto all'estremismo e al terrorismo. تطرف (tatàrruf) è il termine arabo per estremismo, ma viene usato anche in contesti non politici: ad esempio a indicare smodatezza, stravaganza, opulenza, e perfino negligenza, e di conseguenza dissipazione. Dovunque insomma ci sia l'idea di un oltrepassare la misura, moralmente o materialmente. Alcuni di questi significati si trovano pure nell'italiano estremismo, compreso quello politico, che è anzi il primo a cui si pensa. Ma è implicito ancora in opulenza, in negligenza eccetera, per quanto negligenza faccia in un primo tempo pensare a trascuratezza.

Che sia proprio la Biblioteca di Alessandria a organizzare una conferenza del mondo arabo sull'estremismo, sul radicalismo, appare come uno di quei fenomeni intrastorici nei quali si riosserva lo spirito dei luoghi ineluttabilmente all'opera, quando al genio del luogo non si pensava ormai più. Si può dire che la stessa antica biblioteca di Alessandria contenesse già nel suo destino, ben prima della sua fondazione, un iperbolico bisogno di eccedere: era la più grande biblioteca conosciuta dell'antichità e la sua definitiva distruzione, qualunque delle ipotesi si consideri buona, fu di nuovo il segno di un eccesso, che fosse direttamente ideologico (l'editto di Teodosio o l'ordine che avrebbe dato nel VII secolo Umar ibn al-Kattab - il sultano Omar) o conseguenza non voluta di azioni belliche (Cesare). E alla Biblioteca di Alessandria si possono poi attribuire tutte le varie connotazioni dell'arabo tatàrruf: fu una smodata collezione di libri, fu certamente stravagante, per la gran quantità di "cacata carta" che doveva contenere (secondo la descrizione che fa Catullo degli Annali di Volusio), e in questo senso fu anche negligente: la negligenza dei bibliotecari nella scelta dei libri, e fu indubbiamente opulenta, essendo una biblioteca reale, e era votata alla dissipazione, alla perdita del suo ricco patrimonio.

Nessun commento:

Posta un commento