giovedì 17 luglio 2014
La professoressa gay friendly eroina dei blogger e gli altri
Alcuni anni fa una professoressa palermitana venne condannata, in appello credo, a 20
giorni di carcere - condanna poi confermata in Cassazione - per
aver obbligato un ragazzo a scrivere sul quaderno non so quante volte: “sono un deficiente”.
Questo ragazzo, orgoglio senz'altro dei suoi genitori, che per il fatto querelarono la professoressa, aveva impedito a un compagno di classe di entrare nel bagno dei maschi perché "considerato gay”. Non ho ben capito se era il bagno dei “maschi” a
essere considerato gay o il compagno di classe. La povera professoressa,
assolta in primo grado, venne trascinata nuovamente in giudizio dopo il
ricorso del pm, che oggi, a distanza di anni, fa condannare per diffamazione
un blogger di origine portoghese che contro di lui aveva pubblicato una poesia
intitolata “Il deficiente cosmico”. Se i giudici ora hanno condannato il
blogger avranno avuto, codice alla mano, le loro ragioni giuridiche. Quello che
è curioso è che questo magistrato, in servizio in una procura siciliana, e
sotto scorta per essersi occupato di mafia, è salito dalla Sicilia fino a
Novara, sede del processo contro il blogger, impiegando scorta, benzina pagata dal contribuente eccetera, il tutto per
andare a ripetere che cosa? Che fu il figlio a mostrargli il blog che lo
diffamava, che lui non l’aveva neanche letto, e che solo in seguito alla
"segnalazione" del figlio aveva deciso di presentarsi come parte lesa.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento