Mi chiedono gli amici perché non guardo la televisione
italiana. In effetti guardo al massimo la BBC, e solo quando non sono in
Italia, perché in Italia non ho il televisore, e così evito di prendere due
piccioni con una fava: la stupidità e anche la pubblicità della RAI.
C’è però soprattutto un motivo formale per cui non guardo la
televisione italiana, Rai e compagniam bellam: una ragione connessa con la logica matematica, col
calcolo proposizionale: la questione cioè del quadrato
rotondo, per come veniva posta nei Principia Mathematica.
Scriveva Bertrand Russell insieme al suo maestro Alfred Whitehead,
nel primo volume, capitolo terzo, dei Principia, del 1910:
Whenever the grammatical subject of a pro
position can be supposed not to exist without rendering the proposition
meaningless, it is plain that the grammatical subject is not a proper name, i.e.
not a proper name directly representing some object. Thus in all such cases,
the proposition must be capable of being so analysed that what was the
grammatical subject shall have disappeared.
In altre parole, se io suppongo che il soggetto di una frase
non esiste e se avendo fatto questo la frase in questione continua ad avere
senso, allora quel soggetto non rappresenta nessun oggetto.
Così, nella proposizione “la Rai fa vomitare”, se io
suppongo che il soggetto, cioè la RAI,
non esiste, quella frase ha ancora un senso (in effetti la RAI fa vomitare
proprio perché non esiste). Se dico perciò "la RAI non esiste", posso sostituire, come primo tentativo di
analisi: “è falso che esiste un oggetto che si chiami RAI”.
Pertanto, perché dovrei guardare qualcosa che non esiste?
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